Giuseppe Veneziano

Giuseppe Veneziano

LA VENERE DI SPRINGFIELD / cm 29,7X21 / Anno 2011 / GRAFITE SU CARTA LUCIDA

Giuseppe Veneziano

Dante Alighieri / cm 180x100 / Anno 2012 / Acrilico su tela

Giuseppe Veneziano

Solo un amico ti puo tradire / cm 120x155 / Anno 2013 / Acrilico su tela

Giuseppe Veneziano

CERIMONIALE A BUCKINGHAM PALACE / cm 21X29,7 / Anno 2014 / GRAFITE SU CARTA LUCIDA

Giuseppe Veneziano

L'ANGOLO DELLA POSTA / cm 29,7X21 / Anno 2016 / GRAFITE SU CARTA LUCIDA

Giuseppe Veneziano

Cerimoniale a Buckingham Palace 2 / cm 140x180 / Anno 2015 / Acrilico su tela

Giuseppe Veneziano

GLI SBRONZI DI RIACE / cm 29,7X21 / Anno 2015 / GRAFITE SU CARTA LUCIDA

Giuseppe Veneziano

God Save the Queen / cm 130x100 / Anno 2014 / Acrilico su tela

Giuseppe Veneziano

Veneziano = Cattelan – c’è chi li odia e chi li ama, impensabile restare tiepidi. Veneziano (Mazzarino, Italia, 1971) enuncia il primo cardine della sua poetica: trattare la storia come cronaca e la cronaca come storia. O, se si preferisce, mettere in scena la surreale cronistoria del reale. Vera e propria ossessione dell’artista siciliano sono i libri illustrati di storia dell’arte; senza inventare nulla da zero è capace di trovare spunto in immagini molto familiari al nostro sguardo. La pittura di Veneziano è inconfondibile, la sua cifra cromatica “flat” e zuccherosa. Lui ha definitivamente digerito il postmoderno e la citazione quando si tratta di fare i conti con l’arte del passato rifuggendo la comoda giustificazione del concettuale perché il suo universo è tutto interno alla pittura come ipotesi di reinvenzione del mondo. Egli recupera la dimensione narrativa dell’arte (che al concettuale sfugge) giocando con le figure e proponendo assonanze. divider
Veneziano = Cattelan – loved by some and hated by others; to remain impassive is unthinkable. Veneziano (Mazzarino, Italy, 1971) expresses the first pivotal point of his poetic art: he deals with history like chronicles and chronicles like history. Or rather, he puts the surreal chronicle of reality on a stage. The Sicilian artist is truly obsessed with illustrated books of art history; without inventing anything, from nothing he is capable of finding inspiration in images familiar to us. Veneziano’s art is unmistakable, his chromatic code flat and sugary. He has truly digested postmodern art and when it comes to the concept of dealing with art form the past he is averse to an easy justification of conceptual art; his universe is all about painting as an hypothesis of re-inventing the world. He retrieves the narrative dimensions of art (which vanishes in conceptual art) by playing with figures and proposing harmonies.